Uno dei giochi da casinò che maggiormente esercitano il proprio fascino sugli scommettitori di tutto il mondo è certamente rappresentato dalla roulette, nota anche a coloro che non hanno la benché minima confidenza con i giochi d’azzardo.

Sebbene sia il risultato di un’evoluzione che si è protratta nel corso dei secoli, la roulette per come la conosciamo oggi vede la sua origine in Francia (come del resto suggerisce anche il nome) nella prima parte del XVIII secolo: una storia tricentenaria che non ne ha minimamente scalfito l’aura, rimasta intatta dinanzi alle prove sottopostele dal tempo.

Come molti di voi sapranno, e a discapito della sua origine transalpina, accanto alla roulette francese esistono la versione americana e quella inglese (talvolta detta “europea”). Abbiamo già trattato nel dettaglio le differenze fra i tre tipi di ruota, ragion per cui in questo articolo ci focalizzeremo su quella che è probabilmente la variante più nota ai nostri lettori (fatta eccezione forse per i grandi amanti dei film e delle serie televisive a stelle e strisce): quella francese.

Vale subito la pena soffermarsi su un dato importante: essendo costituita da 37 caselle (i numeri da 1 a 36 con l’aggiunta dello 0), questa variante offre maggiori possibilità di successo al giocatore a fronte di un margine più sottile per il banco rispetto a quanto avvega con la ruota americana (in cui figura una tasca extra numerata con un doppio zero). In poche parole, se vi doveste ritrovare a giocare in un casinò che offra sia la possibilità di giocare con le roulette americane sia con quelle francesi, non esitate a puntare su queste ultime. Andando a vedere le percentuali più da vicino, infatti, scopriamo come il vantaggio per il casinò sia del 5,26% nel primo caso e del 2,70% nel secondo, ovvero circa la metà! Questa incredibile differenza dovuta alla semplice presenza di una sola casella in più si spiega anche con il fatto che i pagamenti in caso di vincita sono uguali in entrambi i casi; una puntata secca su un numero, ad esempio, garantirà un payout pari a 35 volte la posta, sia che la scommessa abbia una probabilità di 1/37 (roulette francese o europea) sia che essa abbia un valore pari a 1/38 (roulette americana). Da questo punto di vista non abbiamo dunque nulla da invidiare ai nostri amici d’oltreoceano (semmai sarà proprio il contrario)!

Ruota europea

Fatta questa importante premessa, possiamo ora analizzare più da vicino altre regole tipiche della ruota francese che la distinguono e la rendono più allettante rispetto alla versione americana. Si tratta di regole applicabili nel caso in cui un giocatore effettui una puntata semplice esterna (quali rosso/nero, pari/dispari ecc.) e la pallina finisca sulla casella con lo 0. Di base questo risultato non vi garantirà alcuna vincita, ma nel caso della roulette francese trova spesso applicazione la regola “en prison”. Tale nome fa riferimento al fatto che la giocata effettuata dallo scommettitore viene “imprigionata” e fatta valere per il round successivo: se la pallina finirà sulla casella desiderata, si avrà diritto alla vincita, mentre in caso contrario la puntata risulterà perdente. Qualunque sia l’esito del lancio, dunque, il giro che ha visto la pallina incastrarsi nella casella con lo 0 risulterà del tutto ininfluente.

Talvolta il casinò decide invece di applicare la regola “le partage”, in forza della quale il banco restituisce al giocatore metà della puntata. A seconda della casa da gioco e del tavolo, questa regola verrà applicata automaticamente o, in alternativa, verrà lasciata la discrezionalità al giocatore in uno scenario in cui la pallina vada a finire sullo zero. Le due regole appena menzionate, nel caso delle puntate esterne semplici, dimezzano il margine del banco, riducendolo a un valore pari all’1,35%! Anche qui possiamo dunque ringraziare i casinò nostrani (è vero che spesso le case da gioco americane concedono la regola della resa, simile a quella del “partage”, ma il vantaggio del banco, seppur significativamente assottigliato, si aggira attorno al 2,63%: un valore ben superiore rispetto a quanto avviene nella roulette francese).

Puntate alla roulette

Nel corso del tempo gli scommettitori di tutto il mondo hanno messo alla prova diversi trucchi e strategie per cercare di avere la meglio sul banco. Fino a qualche tempo fa i giocatori cercavano addirittura d'individuare i difetti della ruota, talvolta causati dall’usura, che in qualche modo potessero rendere più facilmente prevedibile l’esito del lancio della pallina. In ogni caso, ai giorni nostri le case da gioco prestano una sempre maggior attenzione a questo genere di situazioni e dettagli, ragion per cui una strategia di questo tipo risulta ormai praticamente impossibile da attuare.

Non è mancata neppure l’applicazione di formule e principi matematici. Una delle tattiche più note nel mondo della roulette è certamente quella che prende il proprio nome da tale Fibonacci, matematico pisano vissuto a cavallo tra il XII e il XIII secolo, nonché autore della successione di numeri che porta appunto il suo nome (nota anche come “successione aurea”). La sequenza è costituita da una serie infinita di numeri interi, ciascuno dei quali risulta essere la somma dei due precedenti, ad eccezione dei primi due, che per definizione sono 0 e 1. I primi numeri della successione sono dunque 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144… ed è proprio prendendo come riferimento questi numeri che uno scommettitore fedele alla strategia Fibonacci determinerà le proporzioni delle proprie puntate (che aumenteranno a man mano che perderete). Si tratta fondamentalmente di una strategia volta a ridurre le perdite, che però, nel caso incappiate in una serie particolarmente negativa, vi porterà a farvi seriamente male. Ad ogni modo, questa strategia risulta leggermente più efficace rispetto al solito ai tavoli che prevedano la regola “en prison”, poiché il banco incasserà una somma inferiore.

Per ulteriori dettagli e strategie applicabili al gioco della roulette potete far riferimento al Capitolo 3 della nostra guida sull’argomento. Va sottolineato come anche il sistema Paroli risulti più favorevole nei casi in cui venga sfruttata la regola “en prison” per lo stesso motivo spiegato alla fine del capoverso precedente. 

Qualunque tattica decidiate di seguire, è importante ricordare che nessuna di esse vi garantirà un successo sicuro: nel breve periodo potreste avere la fortuna di imbattervi in una serie di giocate redditizie, o al contrario la sfortuna d'incappare in una di sconfitte rovinose. Quello che è certo è che, a lungo andare, il margine del banco farà valere la propria legge, portando il giocatore a registrare in media sulla ruota francese una perdita di 2,70 unità per ogni 100 che scommette.