Il titolo del presente articolo potrà suonare a molti di voi come un’inutile allitterazione, e dopotutto non avreste tutti i torti. Come è facilmente immaginabile anche da chi non ha particolare dimestichezza con il francese, la parola che designa uno dei giochi d’azzardo più amati al mondo ne indica in effetti il funzionamento: il termine roulette difatti significa propriamente 'rotella' ed è un chiaro riferimento al movimento effettuato per l’appunto dalla ruota al momento di dover decretare le giocate vincenti. Oltre ad indicare l’apparecchio stesso sul quale verrà fatta girare l’apposita pallina, la quale, una volta esaurita la propria forza centrifuga e in virtù dell’inclinazione periferica della ruota, si andrà inesorabilmente a incastrare in una delle vaschette con un numero, la parola roulette indica per estensione il gioco d’azzardo in questione, gestito dal banco per mezzo di uno o più croupier.

La roulette non è solo il nome del gioco, ma anche quello dell'apparecchio che viene utilizzato

Andando ad esaminare più da vicino la ruota, notiamo come essa sia composta da due parti principali, una esterna e l’altra interna. La prima è nota con il nome di cilindro e rappresenta il tracciato sul quale ruoterà la pallina, mentre la seconda, denominata disco, è la parte costituita dalle caselle numerate, dove andrà a finire la pallina al termine del giro. La ruota presenta una parete levigatissima che, come già accennato, risulta essere leggermente inclinata, al contrario del disco che è invece perfettamente equilibrato e leggermente rigonfio in corrispondenza del centro. Tale zona centrale viene designata con il nome di cono o campana, vista la pendenza che presenta verso l’alto a man mano che ci si avvicina al nucleo del disco. È proprio la pendenza che consente alla pallina rotante di tornare verso le vaschette numerate. Il cono, inoltre, ha al suo centro un adornamento, rappresentato dal cosiddetto tappo o coperchio; in questa zona della roulette è presente anche il meccanismo attraverso il quale è possibile regolare l’altezza del disco, che dev’essere tale da impedire alla pallina di bloccarsi senza ricadere in una delle tasche numerate. Proprio il disco, all’inizio del round, può essere fatto ruotare a mano con l’ausilio di un perno dotato di quattro manubri. 

In passato quasi tutte le roulette utilizzate nei casinò statunitensi venivano prodotte a livello locale da artigiani di fama mondiale; oggi invece si è affermata la prassi di importare le ruote da fornitori europei, come quelle del produttore britannico John Huxley. In genere queste ruote presentano dei binari per lo scorrimento della pallina in stile europeo e delle caselle a basso profilo, il che può tradursi in un ostacolo per i giocatori d’azzardo intenti ad adottare qualche strategia di previsione relativamente all’esito del lancio della pallina. A seconda delle caratteristiche fisiche delle ruote, infatti, è possibile per i giocatori più esperti rilevare alcuni punti deboli e determinate differenze visive in una roulette, tale che l’utilizzo di una particolare strategia possa risultare più o meno efficace in una determinata circostanza. Queste tecniche si possono basare sul tipo di binario della roulette, oltre allo stato e alla condizione in cui esso si trova. In particolare le roulette di qualche decennio fa avevano un bordo su cui si muoveva la pallina e, secondo diversi giocatori, questa caratteristica aveva come risultato quello per cui la pallina stessa si andava a infilare nei pressi della casella da cui era partita, più precisamente nel raggio di una o due vaschette. Questo avrebbe ristretto di molto il ventaglio dei numeri che sarebbero potenzialmente potuti uscire. Ad ogni modo, i binari delle nuove roulette non presentano più un bordo, il che, una volta finito l’effetto della forza centrifuga, porta la pallina a girare intorno al piazzale con un angolo acuto, in virtù del quale essa spesso e volentieri entrerà in contatto con una o più losanghe della roulette prima di finire la propria corsa dentro una delle caselle numerate. Risulta dunque chiaro quanto possa essere imprevedibile l’esito di un giro della ruota. D’altronde vale la pena ricordare che una roulette a norma di legge rispetta il criterio di assoluta casualità del risultato del lancio della pallina, sia nei casinò terrestri sia in quelli virtuali.

Quanto ai separatori delle tasche, risulta ovvio sottolineare che essi vengono fabbricati con materiali non magnetici (come l’ottone o l’alluminio) per rendere impossibile qualsiasi manipolazione della ruota tramite lo sfruttamento di un centro magnetizzato.

Oltre a queste caratteristiche comuni a tutte le roulette presenti nelle case da gioco, occorre fare una distinzione fra i vari tipi di ruote con le quali è possibile tentare la fortuna. Esse differiscono fra di loro per una serie di fattori, quali il numero di caselle, la disposizione dei numeri e le regole del gioco. Esistono fondamentalmente tre tipi di roulette: francese, americana e inglese.

La roulette senz’altro più nota e diffusa dalle nostre parti è quella francese, la quale è composta da 37 caselle numerate (i numeri da 0 a 36), colorate alternativamente di rosso e nero, fatta eccezione per lo 0, solitamente verde. Mentre sul tappeto sono disposti secondo un ordine progressivo, i numeri presenti sulla ruota seguono una sequenza particolare, detta sequenza di numeri francese. Andandola ad analizzare più attentamente, si può notare che non ci siano mai due numeri consecutivi che corrispondano a due numeri vicini sul tappeto, così come c’è alternanza tra i manque (i numeri da 1 a 18) e i passe (i numeri da 19 a 36), fatta eccezione per le coppie 5-10 e 26-30; inoltre sono presenti sei coppie di numeri pari e sette coppie di numeri dispari. Con la ruota francese viene applicata la regola "en prison", che, nel caso in cui la pallina finisca sullo zero, prevede una situazione relativamente vantaggiosa per un giocatore che abbia effettuato una puntata semplice (rosso/nero, pari/dispari ecc.): in questo scenario, infatti, la puntata dello scommettitore non viene incassata dal banco, bensì viene “imprigionata” e fatta valere per il giro successivo. Talvolta in questo genere di situazioni viene invece applicata la regola "le partage", in virtù della quale il banco restituisce subito al giocatore metà della puntata effettuata.

La disposizione dei numeri nella ruota francese o inglese

La roulette americana si distingue soprattutto per la presenza di una casella extra, quella del doppio zero, che, come si può facilmente supporre, costituisce un vantaggio per il banco a scapito del giocatore. Essa è collocata in posizione diametralmente opposta rispetto allo zero singolo. In generale, la disposizione dei numeri sulla ruota si differenzia radicalmente da quella della versione europea; è interessante notare che partendo dallo 0 e procedendo in senso antiorario, la somma di due numeri vicini dello stesso colore dà come risultato 37 (fatte salve alcune eccezioni dovute alla presenza degli zeri). Per via di queste differenze, la roulette americana non prevede le puntate annunciate. Va inoltre sottolineato che, qualora la pallina dovesse finire in una delle due caselle con uno zero, non valgono le due regole descritte in precedenza per la roulette francese, bensì il banco incassa l’intera somma relativa alle puntate semplici.

La disposizione dei numeri nella ruota americana

Last but not least, tra i vari tipi di roulette se ne annovera un’altra di matrice anglofona, ovvero la roulette inglese. Essa rappresenta una forma di ibrido tra le varianti francese e americana, dal momento che presenta la stessa disposizione dei numeri della versione transalpina (dunque con un solo zero), senza però prevedere l’applicazione della regola "en prison"; di contro, vale la regola "le partage" nei casi menzionati in precedenza. Le dimensioni del tavolo e del panno di gioco ricordano quelle della roulette americana; infine, il gioco nella varianti americana e inglese viene gestito da un solo croupier, a differenza di quella francese, che ne prevede ben tre.