Di tanto in tanto viene fuori la questione del conteggio delle carte nel baccarat. Visto che le carte nel baccarat vengono date da un contenitore con più mazzi, ne consegue che le probabilità, naturalmente, per le puntate banco/giocatore/pareggio cambiano man mano che vengono distribuite le carte.

Così, più carte vengono date, più un giocatore che le conta avrà una stima precisa delle carte che rimangono. Se le condizioni sono giuste, verso la fine del contenitore il giocatore avrà l’opportunità di fare una puntata con il vantaggio dalla sua parte.

Tutto questo è assolutamente vero. È possibile fare una puntata nel baccarat in cui si è in posizione di vantaggio sul banco, usando un sistema per contare le carte. Sia la puntata sul giocatore che quelle sul banco o sul pareggio sono vulnerabili.

Ma adesso, una dose di realtà. Immaginate un giocatore di blackjack che conta le carte di fronte a una situazione in cui ha un contenitore con sei mazzi da cui vengono giocati due giri prima che venga mescolato di nuovo. Il giocatore in questione ottiene tutte le informazioni che può nel primo giro, senza fare nessuna puntata. Se le cose vanno bene, fa una puntata al massimo del tavolo da 1000 euro nel secondo giro.

Poi, per politica del casinò, le carte vengono mescolate e la situazione si ripete. 

Come funziona il conteggio nel blackjack

Il conteggio delle carte funziona così bene nel blackjack perchè alcune carte favoriscono parecchio il giocatore mentre altre favoriscono nettamente il mazziere. Figure e assi favoriscono il giocatore, con tante carte alte ancora nel mazzo il giocatore farà più blackjack, il suo raddoppio blackjack otterrà carte migliori e il mazziere sballerà più spesso.

Allo stesso modo, le carte dal 2 al 6 favoriscono il banco: con un’abbondanza di carte basse il giocatore fa meno blackjack, i suoi raddoppi ottengono carte poco utili e il mazziere farà più mani con i suoi totali.

Tra le tecniche blackjack, ritengo che abbiate familiarità con il sistema alto-basso per il blackjack, con i valori {-1, +1, +1, +1, +1, +1, 0, 0, 0, -1}. Questi valori sono in ordine per A, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, T. Le carte che il giocatore è contento di togliere dal mazzo sono quelle con il valore +1, mentre quelle che il giocatore vorrebbe veder restare hanno un valore di -1. Usando questo sistema, il giocatore ha un vantaggio ogni volta che il conteggio supera +1.

Abbiamo visto come il conteggio può essere applicato al baccarat, ora proviamo ad applicare una cosa del genere al baccarat. Quali carte favoriscono il giocatore? Qual è una buona carta per il giocatore che non favorisca anche il banco se ha la stessa carta?

Un “nove” farà uscire un natural per il giocatore e per il banco con la stessa frequenza. E non ci sono intuizioni che ci porteranno a una soluzione corretta. La complessa interazione tra le carte inibisce l’intuito e blocca i tentativi di applicazione.

I pareri degli esperti più autorevoli per il baccarat

Il Dr. Ed Thorp ha detto che: “Nonostante le somiglianze tra baccarat e blackjack, le situazioni favorevoli riscontrate attraverso un conteggio delle carte perfetto, rispetto alla strategia modificata per il blackjack, non sono sufficienti per rendere il gioco favorevole”. Ha anche aggiunto che “…non esiste nessuna strategia vincente possibile per la variante Nevada, persino con un computer che gioca una partita perfetta”.

James Grosjean sostiene che: “il conteggio delle carte nel baccarat è debole per una serie di ragioni; (1) Il gioco è simmetrico e non ci sono carte che favoriscono nettamente una puntata rispetto all’altra… (2) Il vantaggio iniziale da superare è maggiore nel baccarat che nel blackjack; (3) nel baccarat di solito le carte si danno da un contenitore con 8 mazzi, quindi la volatilità del vantaggio è bassa; (4)

Un conteggio non può essere usato nel baccarat per aumentare l’efficienza di gioco, perché le regole con cui si danno le carte sono fisse”. 

Peter A. Griffin, discutendo la poca utilità di utilizzare un metodo di conteggio delle carte per vincere a baccarat, ha iniziato dicendo: “Prima che vi chiediate perché vi sto offrendo questi meravigliosi aiuti per giocare a un prezzo così basso (assieme al coltello giapponese e al wok) invece di cercare di appiopparli a qualche pesce ben fornito…”. 

Michael Shackleford ha detto che: “Praticamente, il baccarat non è un gioco in cui si contano le carte”.

Ci sono sistemi di conteggio delle carte che possono funzionare per “vincere” a baccarat. Sia Griffin che Shackleford hanno trovato valori per un conteggio nel baccarat. Ma questi sistemi sono scomodi a dire poco, visto che implicano di aggiungere decimali alle centinaia e conversioni perfette a conteggi precisi.

Così, Griffin ha spiegato che “…ponendo che puntiate 1000 euro quando il sistema dice che è il momento, questo si traduce a un guadagno di 70 centesimi ogni 8 mazzi. In una giornata di otto ore potrete fare tre puntate in cui avete il vantaggio”.

Shackleford ha spiegato che il giocatore può guadagnare 15 centesimi per ognuna di queste puntate “…partendo dal presupposto che sia in grado di mantenere un conteggio perfetto e che per il casinò non sia un problema che qualcuno faccia una puntata ogni 475 mani…”.

Ed Thorp ha sviluppato un semplice sistema di conteggio delle carte che suggerisce di usare per puntare sul “giocatore” nel baccarat. Questo “sistema del giocatore” ha i seguenti valori: {0, -1, -1, -2, -2, +1, +2, +2, +1, 0}. Thorp non ha mai detto che questo conteggio dà la possibilità di battere il banco, ma lo intendeva come un metodo per ridurre lo svantaggio di puntare sul giocatore.

Esiste un sistema di conteggio simile se qualcuno vuole puntare sul “banco”. Questo “sistema del banco” ha i seguenti valori: {0, +1, +1, +1, +2, -1, -2, -1, -1, 0}. Se un giocatore che conta le carte dovesse decidere di mettere in pratica un sistema, sarebbe uno di questi due.

Un esempio di metodo di conteggio

Per valutare questi metodi di conteggio ho scritto un programma al computer che simula un giocatore che conta le carte che li utilizza in partita, con le seguenti regole comuni:

  • La partita si gioca con un contenitore da 8 mazzi.
  • All’inizio di ogni contenitore si scarta una carta. A seconda del valore della carta scartata, si scarta un numero uguale di altre carte.
  • La carta per il taglio si posiziona a 14 carte dalla fine del contenitore.
  • Dopo che la carta per il taglio è stata data, si dà un solo giro prima di mischiare.

A quel punto ho fatto partire una simulazione di cento milioni di contenitori, usando ognuno di questi due sistemi di conteggio delle carte. La tabella che segue riassume i risultati di questa simulazione.

La tabella di conteggio carte baccarat

Per esempio, un giocatore che conta le carte che punta sul banco ogni volta che il conteggio è a quota 30 o più alto farà quella puntata una volta ogni 5.542 mani e giocherà contro un vantaggio del banco di circa lo 0,185%.

Un giocatore che conta le carte che punta sul giocatore ogni volta che il conteggio è a quota 30 o più alto farà quella puntata una volta 1.786 mani e giocherà con un vantaggio del giocatore di circa lo 0,329%. Un conteggio di 30 è il più basso che porta effettivamente un vantaggio nei confronti del casinò.

Sì, avete letto bene, un giocatore che conta le carte può ottenere un vantaggio sul casinò usando il sistema di Thorp! Ma non è il caso di dare di matto al riguardo. Se un giocatore che conta le carte dovesse fare una puntata massima di 1.000 euro ogni volta che ha il vantaggio e non fare altre puntate, allora di media questo giocatore farebbe un profitto di 15 centesimi ogni contenitore da 8 mazzi usando il conteggio di Thorp.

Questo profitto arriva a portare una vincita teorica di una... tazza di tè al giorno! Continuando così, in circa due secoli il giocatore potrà andare in pensione.

La puntata sul pareggio al baccarat

Infine, riguardo alla puntata sul pareggio, Thorp ha detto: “i vantaggi che arrivano con la completa conoscenza delle carte usate sono limitati alla fine estrema dei mazzi e generalmente non grandi. Le strategie per il conteggio delle carte sono perlomeno poco importanti e a volte precarie”.

Il celebre scrittore di baccarat John May ha sviluppato un sistema di conteggio delle carte per la puntata sul pareggio che si concentra sulle carte rimanenti di valore pari (0,2,4,6,8). Sostiene che usando questo sistema il giocatore può arrivare ad avere un vantaggio del 62% nei confronti del casinò.

Ma sfortunatamente, come ammette lui stesso, questo vantaggio del giocatore si materializza una volta ogni 10mila mani. A 80 mani all’ora, giocando 40 ore a settimana, questo significa che il giocatore potrebbe fare una puntata sul pareggio con un vantaggio una volta ogni tre settimane.

Ogni volta che più giri vengono dati da un mazzo o da un contenitore, il conteggio delle carte diventa un potenziale pericolo. Quindi, nel baccarat, è ragionevole chiedersi se con il conteggio delle carte si può battere il gioco. Ma c’è un certo accordo tra gli esperti, ormai da oltre 40 anni, che il conteggio delle carte non funziona ai tavoli da baccarat.

Non esistono professionisti del conteggio baccarat

La mia ricerca conferma quelle che sono venute prima. Rispetto alle squadre di giocatori di blackjack, ad esempio, non ci sono contatori di carte professionisti nel baccarat. Non ci sono squadre di contatori di carte. Il fatto che sia possibile non significa che sia probabile.

E con il baccarat ci sono problemi molto più grandi; lo spettro di strumenti utilizzati per vincere a baccarat è enorme. Dal segnare le carte alle tecniche di localizzazione, dai falsi mescolamenti allo studio degli angoli, fino ad arrivare a barare, al tavolo da baccarat si fanno fortune.

Ma queste fortune non si fanno di certo contando le carte. Rimanere aggiornati nel baccarat significa lasciarsi indietro le cose vecchie. E il classico conteggio delle carte è un bagaglio davvero obsoleto, non utile per i metodi su come vincere al casinò


FONTI

Peter A. Griffin, The Theory of Blackjack, quinta edizione, Huntington Press, 1996. pp. 221-223.
James Grosjean, Beyond Counting Exhibit CAA, South Side Advantage Press, LLC, 2009, pp. 493.
John May, Card-counting at Baccarat, sito internet Casino City Times, September 9, 1999
Michael Shackleford.
Ed Thorp, The Mathematics of Gambling, Lyle Stuart, 1985, pp. 36-39.
Ed Thorp, Optimal Gambling Systems for Favorable Games, Review of the International Statistical Institute, Volume 37:3, 1969.

Eliot Jacobson ha conseguito il Dottorato in Matematica presso la University of Arizona nel 1983 e ha insegnato matematica e informatica. Eliot si è ritirato dal mondo accademico nel 2009. Eliot Jacobson