Negli ultimi cinquant’anni ho letto parecchi libri che contenevano racconti di viaggi, scritti da giocatori che contano le carte. Ma nessuno è stato così unico ed avvincente come un la recente pubblicazione, "The Blackjack Insiders". (Casa editrice: Huntington Press). 

La storia di Andrew Uyal

Lo scopo di Andrew e Mark: massimizzare i profitti

Il capitolo 16 del libro

La parte finale di "The Blackjack Insiders"

La storia di Andrew Uyal

Non è un libro su come si gioca a blackjack, ma invece è l’interessante ed appassionante storia di come un dealer di blackjack abbia deciso di…cambiare le carte in tavola e battere i casinò ai loro stessi giochi!

Il protagonista del racconto è Andrew Uyal, che lavora come mazziere di blackjack (e poi come supervisore del piano e pit boss) al CasaBlanca Casinò di Mesquite, Nevada.

All’età di 25 anni, Andrew è un impiegato in ascesa che è molto apprezzato dai suoi colleghi e dai suoi superiori e che ha parecchio potenziale per avanzare ulteriormente nelle gerarchie. Ma Andrew ha anche divorziato da poco (un divorzio costoso), ha un figlio piccolo (B.J.) da crescere e, visto che non guadagna tanto, problemi di soldi. Ed è quindi pronto a cambiare tutto.

Il capo del suo turno, Mark Stevens, prende Andrew in simpatia. Viene fuori che Mark, nel suo tempo libero, è segretamente un giocatore che conta le carte e convince Andrew a provare a fare lo stesso grazie ai suoi insegnamenti.

Fortunatamente per Andrew, Mark passa le sue giornate libere a insegnargli tutto quello che c’è da sapere per avere successo contando le carne.

Cose che includono la strategia base di gioco, come contare le carte, come modificare la propria strategia a seconda del conteggio e un sacco di altre cose. Questo studio e questa pratica intensa continuano per settimane, finché Andrew riesce a giocare con precisione diverse volte le sue mani per un intero sabot, senza sbagliare giocata o puntata.

Lo scopo di Andrew e Mark: massimizzare i profitti

Andrew e Mark cominciano quindi la loro avventura da contatori di carte con viaggi nei weekend a Las Vegas. Mark è così fiducioso nelle abilità di Andrew da affidargli “cinque banconote da 100 dollari” e dicendogli furbamente di “cominciare con puntate basse”. Già il primo viaggio di Andrew da giocatore che conta le carte si rivela un successo.

A un certo punto si scopre che Mark è stato licenziato dal suo lavoro di capo turno al casinò, quindi comincia a giocare a blackjack a tempo pieno. Poi, dopo che il casinò dove lavora Andrew ha effettuato alcuni cambi nel personale di gestione (che a lui non piacciono), anche Andrew si licenzia e comincia a giocare a blackjack per guadagnarsi da vivere assieme a Mark.

Il libro racconta i molti altri viaggi che i due fanno al casinò, non solo a Las Vegas, ma anche a New Orleans, Biloxi, Tunica, Vicksburg, Laughlin, California,  Wendover, Foxwoods, Kansas City, St. Louis, e altrove.

I capitoli spiegano nel dettaglio come sono andati i viaggi: i posti in cui hanno alloggiato, il nome dei casinò che hanno visitato, il tipo di condizioni di gioco che hanno trovato, le reazioni intense che hanno dovuto affrontare nei casinò, i tanti divieti di giocare ricevuti, le grandi vittorie e le strisce negative, nonché gli alti e bassi a livello emozionale

Una cosa che noterete rapidamente quando leggete il libro è il loro modo aggressivo di giocare.

Il loro obiettivo, infatti, era quello di vincere più denaro possibile da ogni casinò visitato, quindi era la norma per loro giocare tante ore nello stesso casinò con puntate aggressive e alcune strane (ma matematicamente corrette) deviazioni dalle 15 migliori strategie per il blackjack, basate sul conteggio (come per esempio raddoppiare su un soft 20 o su un 7 contro il 6 del mazziere, basandosi sull’indice numerico).

Non erano troppo preoccupati di essere cacciati in un casinò, perché avevano già deciso dall’inizio di giocare a blackjack professionalmente solo per un breve periodo di tempo (che in realtà è comunque durato circa un anno) e probabilmente non sarebbero mai ritornati in un casinò che li aveva cacciati prima di sei mesi.

Tra l’altro, la tattica descritta sopra ed utilizzata da Andrew e Mark è diversa da quella che usavo io quando ho cominciato a contare le carte 50 anni fa. All’epoca c’era un numero limitato di casinò legali negli Stati Uniti (cioè quelli in Nevada) e quindi il mio obiettivo era la longevità (quindi giocare in un modo che mi permettesse di non farmi notare dai casinò). Ma i tempi sono cambiati.

Oggi, sono oltre 30 gli stati (commerciali e tribali) che offrono la possibilità di partite legali a blackjack. Il risultato è che i giocatori giovani che contano le carte (e probabilmente più furbi) al giorno d’oggi utilizzano nella maggior parte la strategia descritta più in alto, ovvero quella di un gioco avvantaggiato fino allo sfinimento con toccata e fuga. Non sto dicendo che sia qualcosa di sbagliato, solo di diverso.  

Un’altra cosa che noterete sicuramente in questo libro è il sentimento di cameratismo che si sviluppa tra Andrew e Mark. I due non giocavano quasi mai assieme, ognuno aveva il suo budget personale e nella maggior parte dei casi giocavano in casinò diversi durante lo stesso viaggio. (E a volte uno o l’altro faceva anche dei viaggi di gioco da solo).

Eppure, dopo ogni sessione di gioco o dopo ogni viaggio i due si raccontavano gli alti e i bassi della loro sessione e del loro viaggio.

Lo sappiamo già il blackjack non è un gioco di squadra, ma spesso Mark incoraggiava Andrew a non preoccuparsi quando una sessione di gioco andava male.

(Alcuni degli altri benefici di avere un compagno, oltre al supporto motivazionale che si riceve, particolarmente quando le cose vanno molto male, sono la riduzione della varianza, il potersi esercitare assieme vedendo il miglioramento nelle abilità di ognuno, ma soprattutto la cosa più importante, essere in grado di vincere molti più soldi con meno rischio rispetto a se si giocasse da soli).
 
Nonostante leggerete delle tante ubriacanti sessioni vincenti e strisce positive che i due hanno avuto, imparerete, tra le regole non scritte del blackjack, anche cosa può succedere alle emozioni di chi conta le carte quando lui o lei si trova ad affrontare un lunga striscia negativa (Come quella di Andrew’ durata cinque mesi, in cui ha perso 16mila dollari, quasi metà del suo budget.

Il capitolo 16 del libro

Il capitolo 16 descrive questa striscia negativa ed è una lettura obbligatoria per chiunque voglia davvero diventare un giocatore che conta le carte).

Ci sono anche altri punti all’interno del libro che possono passare inosservati alla maggior parte dei lettori, ma che non dovrebbero farlo. Tra cui:

  • l’utilizzo di Current Blackjack News per verificare le regole di un casinò per il blackjack prima di visitarlo.
  • Come i due hanno usato la loro esperienza come mazzieri e supervisori di piano per capire cosa aspettarsi in situazioni particolari sorte mentre stavano contando le carte.
  • Come incassare le fiches vincenti.
  • Perché dovreste rifiutarvi di dare i vostri documenti al casinò.
  • Cosa aspettarsi se vi toccano la spalle mentre giocate.
  • Cosa fare (e cosa non fare) se "questo" succede.
  • Come giocare in maniera indipendente quando si è parte di una gruppo che conta le carte, calcolare le proprie vincite e dividere i profitti.
  • Come utilizzare software per il blackjack per decidere il giusto bankroll per giocare al casinò e per verificare se eventi poco usuali sono possibili, anche le se chance sono pochissime.
  • Imparare a convivere con la solitudine, con le lunghe ore di viaggio, con i rapidi ed enormi cambiamenti del proprio budget e con le avversità che arrivano dall’essere visti e trattati come dei criminali dai padroni dei casinò

La parte finale di "The Blackjack Insiders"

E voi, cosa ci guadagnate dall’acquistare e dal leggere questo libro? Una splendida storia di vita vissuta su come un mazziere di blackjack depresso, che sta passando un momento pessimo della sua vita, si è preso il rischio di diventare un giocatore che conta le carte e di andare in giro per giocare a blackjack da professionista per guadagnarsi da vivere.

Alla fine, Andrew ha vinto un bella somma nel corso dell’anno in cui ha giocato con Mark (vi farò sapere esattamente quanto solo quando avrete letto il libro...). Ma non contavano solo i soldi. Quando Andrew ha ripensato alla sua avventura lunga un anno, ha scritto le seguenti parole nell’ultima pagina del libro.

“Ho pensato molto a quello che il gioco del blackjack ha fatto per me. Ha cominciato dandomi qualcosa di produttivo e di appassionante su cui concentrarmi durante un periodo complicato della mia vita. Poi mi ha aiutato finanziariamente, mi ha dato la possibilità di viaggiare per tutto il paese.

Un semplice gioco con le carte ha cambiato la mia vita e mi ha messo sul mio percorso verso il successo…

Alla fine il nostro obiettivo è stato raggiunto: abbiamo vinto, abbiamo messo da parte qualcosa e, cosa più importante, lo abbiamo fatto raccogliendo ricordi splendidi”.

Nota: Dopo il loro periodo di successo durato un anno come giocatori che contano le carte, Mark aveva in programma di accettare un lavoro fisso in un’azienda di consulenze finanziarie, mentre Andrew si è trasferito a Las Vegas con suo figlio per lavorare nel mondo dei casinò live.

E il libro termina, in maniera molto appropriata, con questa frase:

“La fine è soltanto un nuovo inizio”.

Henry Tamburin è uno dei massimi esperti di blackjack e un giocatore di eccellenza. È autore della migliore Guida alla strategia del blackjack e di "Blackjack: Take The Money and Run". È stato editore della Blackjack Insider Newsletter e ha scritto articoli sul blackjack per le riviste Casino Player magazine, Midwest Gaming and Travel, Gaming South, Southern Gaming, New England Gaming News, Jackpot, Bingo Bugle, e Casino City Times.