Il quesito rivolto da un curioso appassionato al nostro Frank Scoblete ci offre lo spunto per approfondire il concetto di barare all'interno di un casinò, distinguendo con un approccio chirurgico, i comportamenti che sono in ogni caso leciti, da quelli espressamente vietati. 

Conoscete già il nostro matto, ma ripeterlo un'altra volta ancora ci sembra davvero doveroso in questo caso: un giocatore edotto è decisamente un giocatore migliore!

Domanda e risposta

Le regole dei casinò

Cosa intendiamo per barare?

Cambiare la natura del gioco

La mossa del croupier

Domanda e risposta

Da un lettore: sai di cosa non sento mai parlare in quasi nessun articolo sul gioco d’azzardo che leggo? Di chi bara. Stavo giocando a blackjack al casinò, uno di quelli grandi di Las Vegas, e c’era un tizio che abbassava ed alzava le sue puntate in continuazione.

Un uomo con un vestito elegante gli ha detto di puntare sempre la stessa cifra oppure gli avrebbero chiesto di andarsene. Che cosa è successo? Io a volte cambio la dimensione delle mie puntate e nessuno mi ha mai detto nulla. Quindi è arrivato l’addetto del casinò che ha detto che probabilmente quel tizio stava contando le carte, il che è considerato barare.

Beh, è davvero barare oppure no? Perchè non hanno arrestato il tizio? Significa che all’interno di un casinò si può barare senza conseguenze?

Frank: Prima di tutto, quel giocatore non stava barando. Contare le carte non è barare. Tra l'altro abbiamo già condiviso come contando le carte non si vince automaticamente al casinò. Stai semplicemente usando il tuo cervello per seguire quali carte vengono giocate e per basare le tue puntate e le tue decisioni su quali carte sono rimaste all’interno del mazzo.

Un bravo giocatore che conta le carte sa benissimo se le carte che restano da giocare vanno a favore del giocatore o del banco. E questa situazione cambia il gioco o in favore del giocatori o in favore del casinò.

Gli altri giocatori non sono così tanto consapevoli di quello che è stato già giocato oppure no. E può sembrare semplice, ma è un’abilità che è molto complicata da imparare. Eppure c’è una minuscola percentuale di giocatori che impara a farlo. E questi giocatori sono simbolo di lavoro duro e di disciplina.

[Nota: se prendete una partita con un solo mazzo come esempio e tutti i quattro assi escono il primo giro, saprete che nel secondo giro non ci saranno assi. Questo è un semplice esempio di conteggio delle carte. Sapere quali sono le carte rimaste nel mazzo e quali sono state già giocate].

Il saper utilizzare il proprio cervello in un casinò non è ancora al di fuori della legge. E dubito che lo sarà mai.

[Nota: nei casinò potrebbero incoraggiarvi a non utilizzare il vostro cervello. E perchè non dovrebbero farlo? Le pessime giocate fanno fare al casinò molti più soldi di quanto non facciano le buone giocate].

Le regole dei casinò

Okay, quindi il casinò può dire ai giocatori di puntare sempre la stessa cifra? Sì, può farlo. Il casinò ha il diritto di decidere quello che il giocatore può puntare o quante mani può giocare allo stesso momento.

Ci possono persino essere tavoli in cui i giocatori hanno puntate minime e massime diverse. Non è una cosa che si vede spesso, soprattutto in casinò dedicati agli scommettitori ricreativi. Ma si possono trovare situazioni simili in partite con un livello di puntate molto alto.

Un casinò può dare limiti di puntata da 10 a 500 euro e ognuno può puntare il minimo, il massimo o qualsiasi cifra tra le due indicate. Praticamente chiunque di noi ha visto in vita sua restrizioni di questo tipo. Se puntate 5 euro, l’addetto del casinò vi dirà che dovete puntarne almeno 10.

Non avete fatto niente di illegale, ma non state giocando nella maniera in cui vuole il casinò. Dovete puntarne almeno 10. È così, è semplice.

E la stessa cosa vale per il conteggio delle carte. È una cosa che ai casinò non piace. Anzi, lo odiano e la combattano con quella che rappresenta una vera e propria lotta ai contatori di carte. Perchè? La risposta è molto semplice: alcuni giocatori sono così bravi che contando le carte riescono a ottenere un leggero vantaggio nei confronti del banco. E l’ultima cosa che i casinò vogliono è che un giocatore abbia un vantaggio sul banco. Il casinò è un business.

Ricordatevi che il casinò per prima, seconda e terza cosa è lì per fare soldi. I giocatori sono al casinò per divertirsi e per sperare, forse, di avere un po’ di fortuna di tanto in tanto. I giocatori non possono andare al casinò per guadagnarsi da vivere.

Il casinò ha parecchi modi per fermare un giocatore che conta le carte. Può dire a lui o a lei di puntare sempre la stessa cifra, il che toglie al giocatore la possibilità di cambiare la dimensione della propria puntata. E un giocatore che conta le carte punta di più quando il gioco favorisce il giocatore e meno quando invece favorisce il banco.

Un abile dealer

Il casinò può dire al giocatore di smettere a giocare a blackjack e di giocare alle slot o a qualcos’altro.

Ora, in casi del genere il personale del casinò può essere gentile ed utilizzare una formula del genere: “Signore, lei è troppo forte per noi a blackjack, quindi non può più giocare. Ma può giocare a qualsiasi altro gioco del casinò”.

Oppure il personale del casinò può essere parecchio scortese: “Lei è bandito da questo casinò. Se dovesse tornare qui la faremo arrestare per intrusione. Non vogliamo neanche che mangi nel nostro ristorante. Ora se ne vada e non torni più qui!”.

La maggior parte degli stati americani, ad esempio, permette ai casinò di gestire la situazione in modo assolutamente autonomo, ovvero in qualsiasi maniera ritengano giusto, tra questi due estremi.

Uno stato, il New Jersey, non permette ai casinò di cacciare o di bandire chiunque conti le carte (o chiunque ottenga un vantaggio sul banco in qualsiasi maniera senza barare davvero).

Ma non potete ancora esultare. I casinò del New Jersey possono infatti limitare la cifra puntata da un giocatore (“Signore, non può puntare più dell'equivalente di 100 euro). Oppure possono limitare il numero di mani che un giocatore può giocare (“Signora, può giocare solo una mano, non due o più”).

Tutti i casinò, esattamente come tutti quelli che fanno affari, possono essere poco amichevoli nei confronti dei clienti, questa è una cosa che si dovrebbe sapere. Ho sentito addirittura che gli “all you can eat” limitano la quantità che una persona può mangiare sul serio! “Signor Blimp, può mangiare solo cinque pasti, poi se ne deve andare”.

Okay, quindi dovreste imparare a contare le carte? È una vostra scelta. La maggior parte delle persone che ci ha provato ha trovato la cosa a volte difficile, altre decisamente impossibile. Eppure, qualcuno ci riesce.

Cosa intendiamo per barare?

Credo che ci siano molte risposte diverse alla domanda su cosa è davvero barare in un gioco al casinò. Se al tavolo c’è un giocatore che conta le carte e qualcun altro scommette come fa lui o come fa lei, è barare? No, non lo è. Ci sono molti giocatori che ripetono le puntate degli altri. E ci sono anche quelli che fanno le puntate opposte.

Vi racconto un aneddoto: una volta c’era una donna (una giocatrice piccola, magra, ossuta, con le labbra umide e molto arrabbiata) che scommetteva contro di me in una partita di baccarat. Quando io vincevo la mia puntata, lei la perdeva. Dopo un po’ di volte ha cominciato a fare una sceneggiata. I suoi amici l’hanno dovuta allontanare dal tavolo e portarla via.

Quindi, puntare come fa un altro giocatore o contro di lui non è un segnale che qualcuno sta barando. La donna poco lucida che scommetteva il contrario di quello che scommettevo io non stava barando e spero che il suo psichiatra le abbia detto che io non avevo nulla a che fare con il fatto che lei vincesse una puntata oppure no.

Cambiare la natura del gioco

Immagino che cambiare la natura del gioco in qualche modo artificiale sia un’indicazione che un giocatore sta barando. Come abbiamo detto, contare le carte non è barare, ma se invece un giocatore inserisce nel mazzo alcune carte in modo da fare blackjack? Certamente quello è barare. E se il giocatore viene beccato mentre lo fa, può essere addirittura arrestato.

Che succede se un mazziere paga giocate perdenti ai suoi complici? Quello sarebbe barare? Ovviamente sì e il mazziere può essere arrestato. Ho visto video di come alcuni croupier riescono a barare ed erano anche bravissimi a farlo. Ma il replay a velocità ridotta ha rivelato tutto. E loro sono finiti in prigione.

E se, ancora, invece un giocatore allunga le mani e prende delle fiches quando pensava che l’addetto del casino era distratto? Questo è barare, si chiama la sicurezza e poi si chiama la polizia.

E se un giocatore sta vicino a un altro al tavolo da craps e ruba un po di fiches dalle sue visto che il tipo ha bevuto parecchio? Abracadabra, prendiamoci un po’ delle fiches di questo tizio! Furto, chiaro e semplice. Uno che fa queste cose viene chiamato bandito da bordotavolo. E poi potrebbe semplicemente essere chiamato galeotto.

E se un giocatore di craps riceve i dadi per lanciarli, li sistema in una determinata maniera e fa molta attenzione al modo in cui li fa rotolare? Questo è barare? Qui c’è qualche problema. Alcuni di quelli che frequentano i casinò lo definiscono barare, ma immagino che per essere un modo di barare dovrebbero riuscire a farlo subito, al primo lancio.

E da quello che ho visto io, questa cosa nella maggior parte dei casi viene ignorata, perchè ogni giocatore cerca di battere il casinò con il suo lancio. Quindi questo non dovrebbe essere considerato barare, anche se qualcuno al casinò potrebbe infastidire il giocatore che lancia. È un qualcosa di raro, ma che può accadere.

E se la tattica di lancio di dadi di un giocatore fosse quella di lanciarli stile UFO che inseguono aerei militari nel bel mezzo dell’oceano? Al giocatore sarà detto di tirare più piano e di far finire i dadi al centro del tavolo. Non è barare. (Anche se i casinò hanno il diritto di togliere i dadi a lanciatori come quello descritto sopra. L’ho visto accadere spesso quando giocatori ubriachi spediscono costantemente i dadi fuori dal tavolo).

Poniamo che in una partita di Pai Gow Poker voi in qualche modo riusciate a capire come manomettere il distributore automatico di carte in modo che vi dia sempre una mano migliore di quella del banco. Vincete sia la mano da cinque carte che quella da due (si fanno due mani nel Pai Gow Poker). E lo fate con costanza, perchè sapete quello che avverrà, visto che avete manomesso la macchina. Immagino che vi chiameranno il Jolly del Pai Gow in prigione, perchè è lì che finirete.

Le roulette raccontano di storie in cui i giocatori hanno devastato i casinò con vincite enormi e ci sono casi di oltre due secoli fa. E quelle vincite non erano fatte da giocatori che baravano, assolutamente no. Le storie che conosco io non hanno nulla a che fare con il fatto di barare, ma con la scoperta di roulette che sono sbilanciate, il che significa che determinati numeri escono molto più spesso rispetto alle probabilità con cui dovrebbero farlo.

La roulette

Un giocatore intelligente segue le ruote e nei “vecchi tempi” c’era modo di trovare ruote sbilanciate. E in quel caso i giocatori puntavano sui numeri che uscivano più spesso.

Oltre 30 anni fa io e mia moglie, la Bellissima AP, abbiamo trovato una roulette sbilanciata a Las Vegas. È stato un vero colpo di fortuna, visto che quel giorno e in quel casinò non eravamo interessati a giocare alla roulette. Ma sì, siamo letteralmente inciampati per caso su quella roulette e ci abbiamo giocato fino a che abbiamo potuto, perchè a un certo punto è arrivato il pit boss, ha chiuso quella ruota e ci ha invitati tutti a giocare a un tavolo diverso.

Tutti? Non eravamo neanche così tanti, appena in quattro a quel tavolo. Io e mia moglie puntavamo solo sui tre numeri su cui la roulette era sbilanciata e vincevamo spesso, molto spesso, ma gli altri giocatori non puntavano per niente su quei numeri. Facevano le tipiche puntate che fanno i giocatori quando sono alla roulette. E mentre noi stavamo demolendo il casinò, loro hanno perso dei soldi.

Ovviamente, non è che ci siamo scomodati a continuare a giocare a una roulette normale. Siamo seri, al giorno d’oggi le roulette sono sbilanciate molto raramente, ammesso che possano esserlo ancora. Scommetto che trascorrendo un numero infinito di ore a cercarne una, non la troveremmo.

La mossa del croupier

Ricordatevi infatti che il nostro bel colpo di fortuna è arrivato più di 30 anni fa. Ci sono tre altri metodi per provare a battere la roulette. Il primo è chiamato la mossa del croupier, che può essere un atto consapevole da parte del croupier di controllare il numero su cui cadrà la pallina. L’altro metodo è la versione inconscia di questa situazione. Ma dubito che ci siano croupier che sono in grado consapevolmente di fare una cosa del genere nelle roulette odierne.

Io, almeno, non l’ho mai visto succedere, nè nella varietà in cui il croupier è consapevole di farlo, né in quella in cui non lo è. E infine, per provare a battere la roulette c’è un metodo che viene chiamato tracciamento visuale della ruota. Si tratta di vedere la pallina girare attorno alla ruota, scivolare sul lato (si spera mancando i respingenti) e, dopo aver rimbalzato dentro e fuori da alcuni numeri, andare a finire proprio in quello che avevate previsto.

Per questo metodo bisogna anche puntare su alcuni dei numeri vicini a quello che pensate possa essere il numero magico. Una persona ha provato a insegnarmi questo metodo, ma io l’ho trovato impossibile da imparare. Perchè? Perchè mi ha fatto girare la testa e, ancora peggio, mi ha fatto venire una nausea che aveva dell’incredibile.

La seconda volta che ho provato il tracciamento visuale della ruota per poco non ho vomitato tutta quanta la cena sul tavolo! Funziona come metodo? Non ne ho la più pallida idea. Ma anche se dovesse funzionare, non sarebbe barare, perchè il giocatore utilizzandolo non modifica la natura del gioco. Vi auguro il meglio, dentro e fuori dai casinò.

Frank Scoblete è cresciuto a Bay Ridge, Brooklyn. Ha passato gli anni ‘60 a scuola, gli anni ‘70 nel mondo dell’editing, della scrittura e della pubblicazione, gli anni ‘80 in quello del teatro e gli anni ‘90 e il primo decennio del 21° secolo nell’ambiente del gioco d’azzardo dei casinò.